Quale è lo stato dell’Inbound Marketing nel 2016? – parte seconda
Lo stato dell’Inbound Marketing …veniamo da qui e parlavamo dell’importanza della comunicazione fra Marketing e vendite per arrivare all’advocacy del nostro cliente. Il Marketing, inteso come ufficio, deve avere tutte quelle informazioni necessarie alla fine di avere sotto controllo il cliente anche dopo l’acquisto per cercare di deliziarlo e di ottenere quella fiducia in grado di aumentarne il Lifetime value (LTV).
Il ROI
Una delle sfide principali del marketing è il calcolo del ROI (Ritorno dell’investimento) e le statistiche ci confermano che chi lo calcola è in grado di sovraperformare chi non lo fa per 1,6 volte (migliora del 60%). Questo permette a tali team di marketing di avere budget più ampi a disposizione. Ma c’è di più, chi calcola il ROI ha un team molto più sicuro della propria strategia 72% sicuro contro il 28% che non lo è; chi non calcola il ROI è sicuro della propria strategia marketing solo al 49% mentre chi non è sicuro sale al 51%.
Altro elemento importante emerso dal keynote “lo stato dell’Inbound Marketing” è la gestione dei dati del contatto durante tutto il funnel di vendita: qui l’ostacolo più grosso è dato dal data entry e dalla gestione dei dati, spesso sparsi in vari file di non sempre facile gestibilità. Questo fa si che sistemi di CRM integrati con tutti gli applicativi social, telefono ecc.. risultino determinanti nella pianificazione delle attività sia per i team di marketing che per quelli vendite.
La strategia di marketing
Altro dato è che, fatto 100 un campione di aziende che si dichiara soddisfatto della propria strategia di marketing, l’analisi complessiva di HubSpot identifica che chi fa Inbound Marketing è più convinto dell’efficacia della propria strategia, e questo dato è simile sia che l’azienda si trovi in Nord o Sud America, in Oceania, in Asia oppure in Europa. Tale dato ci fa dire come l’Inbound sia il modo giusto di fare marketing.
Ma quali sono i settori che utilizzano maggiormente l’Inbound Marketing come strategia dominante?
Fra i maggiori utilizzatori vi sono: ecommerce, agenzie di marketing, software e si continua con media, no profit ecc. Tali compagnie sono quelle che più usano la tecnica di allineamento fra marketing e vendite con benefici notevoli sui loro conti economico/patrimoniali. Priorità 2017 per ogni tipologia di compagnia è la chiusura di più contratti con l’esclusiva eccezione delle azienda no profit che hanno come priorità quella di migliorare l’efficienza del loro funnel di vendita.
Priorità per i team marketing nel 2017 è quella di crescere la visibilità del proprio sito aumentandone il traffico; altre priorità sono la conversione dei contatti in clienti e la crescita del fatturato dai clienti esistenti.
Ma quali sono le tecniche di marketing considerate più sopravvalutate?
La risposta, che si conferma anno dopo anno, è quella degli annunci a pagamento e questo è comune in tutti i settori ed in tutti i paesi. Tali risposte vedono quasi equivale aziende che praticano tecniche outbound (31% di sopravvalutazione dichiarata per gli annunci stampati) con quelle che praticano inbound (33% di sopravvalutazione dichiarata per gli annunci stampati) mentre per gli annunci online tali dichiarazioni scendono al 11% ed al 15% rispettivamente. Parlando di annunci online questo dato è interessante notare come nell’area EMEA tale percentuale scende al 7% ovvero solo il 7% delle aziende ritiene che pagare per annunci online sia una attività sopravvalutata, la percentuale cresce al 12% in nord America e fino al 15% del sud America.
Ma quale è il futuro del Marketing?
Lo vedremo nella parte terza… questo e tanti altri interessanti dati li vedremo la prossima volta a meno che non vogliate interpellarci prima e per questo vi invito a compilare il nostro form contatti
Buone vendite a tutti!!