I Museo d’Impresa, come abbiamo già spiegato in alcuni articoli precedenti, conserva e valorizza il patrimonio industriale e culturale del nostro Paese, quindi soprattutto quel Made in Italy, che tanto ci invidiano in tutto il mondo.
Ne avevamo già parlato nei seguenti articoli:
Infatti il Museo d’impresa sintetizza storia, innovazione e creatività aziendale.
Abbiamo anche spiegato che esiste in Italia un’Associazione, Museimpresa, la quale riunisce centinaia di Musei e Archivi d’Impresa italiani di varia tipologia.
Fra i tanti ricordiamo:
- Museo Ducati
- Archivio Barilla
- Museo Amaro Lucano
- Archivio Storico e Museo della Peroni
- Museo Salvatore Ferragamo.
Museo d’Impresa della moda e del fashion: musealizzare la moda
Nel gennaio del 2018 si è inaugurato il Gucci Garden.
Si tratta del rinnovato Museo Gucci a Firenze ed ha sede nello storico Palazzo della Mercanzia di Firenze, dove nel Medioevo si trovavano le principali Arti e mestieri della città, comprese le Arti della lana e della seta.
Ad un mese da quella data, si tornava a discutere sull’importanza di “musealizzare la moda”: un patrimonio culturale nazionale, ma d’interesse internazionale, che negli ultimi anni ha finalmente trovato rappresentanza e visibilità grazie ai Musei e Archivi d’Impresa.
In base ad uno studio del 2013, condotto dall’Università Cattolica di Milano si è appreso che:
- 160 aziende avevano investito nelle proprie collezioni aziendali
- 15% di queste erano del settore fashion & luxury
- 70% di questa percentuale aveva esposto la propria collezione al pubblico.
Quali vantaggi comporta per un’azienda investire nelle proprie collezioni e archivi?
Sorge spontanea una domanda: ma perché un’azienda ed in particolare un’azienda della moda e del fashion (fashion & luxury) dovrebbe investire denaro, soprattutto in questo difficile periodo, sulla conservazione e catalogazione delle proprie collezioni e archivi d’impresa?
In base allo studio che abbiamo citato Università Cattolica di Milano, i vantaggi sono questi:
- il potenziale d’investimento di stakeholders istituzionali
- la crescita del personale
- il miglioramento delle condizioni di lavoro, grazie ad un rafforzamento dell’identità aziendale.
Quali sono allora i vantaggi dell’esposizione al pubblico delle collezioni e archivi d’impresa?
I vantaggi di esporre al pubblico le collezioni e gli archivi per un’impresa ed in particolare per un’impresa della moda e del fashion sono vari, il principale è che: incrementa l’interesse del consumatore, o per meglio dire in termini di Inbound marketing, della buyer persona, verso un determinato brand.
E, come più importante, questo accade anche se la buyer persona non appartiene al taget medio-alto di consumo che abitualmente acquista i beni di lusso, quindi ecco perchè esporre le collezioni e gli archivi rappresentano uno straordinario strumento di marketing.
Museo e archivo d’Impresa: straordinari strumenti di marketing
La conservazione, catalogazione ed esposizione degli archivi storici di campionario e la conseguente creazione di moderni cataloghi digitali ad accesso limitato, rispetto ai tradizionali cataloghi cartacei, sono diventati oggi, in tempi di pandemia da Covid19, uno strumento essenziale di marketing per gli uffici stile delle principali imprese di moda internazionali.
In questi difficili momenti, quando i viaggi dei commerciali delle aziende sono limitatissimi e regna incontrastato lo smart working o telelavoro (a seconda dei casi), i musei e gli archivi delle aziende del lusso, con i loro cataloghi digitali di campionario oppure tour virtuali delle collezioni, rappresentano dei formidabili strumenti di marketing.
Alcune delle maggiori maison italiane però lo avevano già capito da tempo!
La Bulgari Domus
A partire già dal 2015 la Maison Bulgari, aveva iniziato ad utilizzare il proprio archivio storico come strumento di marketing per promuovere la diffusione della gioielleria nei mercati in ascesa, in città come Pechino, Shangai, Tokyo e non solo.
Infatti a Roma, all’interno della sua storica boutique di Via dei Condotti, Bulgari ha dedicato uno spazio all’esposizione dell’archivio storico, la sua “Heritage Collection”.
Questo spazio è chiamato, Bulgari Domus e in esso sono realizzate mostre temporanee.
Come indicato nel sito aziendale, questo è il luogo in cui:
la storia e l’evoluzione stilistica del Marchio vengono raccontate con allestimenti tematici dei magnifici pezzi unici della Heritage Collection, arricchiti da foto e bozzetti d’epoca.
Sono infatte esposte le immagini e i gli oggetti appartenuti alle dive, che, con le creazioni Bulgari, hanno celebrato ed esaltato il loro fascino, ad esempio:
- Elizabeth Taylor
- Sophia Loren
- Anna Magnani
- Ingrid Bergman
- Anita Ekberg
- Gina Lollobrigida e tante altre.
Armani Silos: museo e archivio digitale
Uno degli esempi più rappresentativi di Museo d’Impresa della moda e del fashion è l’Armani Silos con la mostra della collezione permanente e l’archivio digitale.
La mostra permanente, come indicato nel sito, celebra:
Più di quarant’anni di stile e di eleganza senza tempo. Una selezione unica delle creazioni del designer di moda dal 1980 ad oggi, suddivise per temi che hanno ispirato e continuano ad ispirare il lavoro di Giorgio Armani: lo stile androgino, le etnie lontane e le star di Hollywood.
L’archivio digitale invece costituisce la raccolta di:
Bozzetti, video di sfilate e fotografie pubblicitarie iconiche delle collezioni passate di Giorgio Armani ready-to-wear e Privé, è a consultazione libera e comprende un catalogo interattivo, postazioni di lavoro e un’area dedicata alle proiezioni per stimolare la ricerca e ispirare le giovani generazioni grazie alcuni dei momenti più iconici della casa di moda.
Ed è visitabile in sede ad accesso gratuito, previa prenotazione.
Il Museo Salvatore Ferragamo
Come già detto sopra, il Museo Salvatore Ferragamo, fa parte dell’Associazione Museimpresa ed è nato nel 1995, come si legge nella relativa scheda di presentazione del Museo d’Impresa Salvatore Ferragamo:
per volontà della famiglia Ferragamo di far conoscere alle nuove generazioni le qualità artistiche di Salvatore Ferragamo, fondatore dell’azienda omonima, e le sue invenzioni nelle calzature, che lo hanno eletto uno dei grandi protagonisti del design e della moda del XX secolo.
Per rendere dinamico il Museo, in analogia al frenetico mondo della moda, nel 2006 la Fondazione e la direzione hanno deciso di cambiare ogni anno i temi espositivi, che, partendo dall’esperienza di Salvatore Ferragamo, dalle sue creazioni e dai valori in cui ha creduto, permettono di coniugare il passato con la contemporaneità e riguardano molti aspetti:
- arte
- architettura
- design
- storia sociale
- filosofia
- scienza
La mostra “Seta” al Museo Salvatore Ferragamo
Proprio seguendo questa linea il 25 marzo 2021 è stata inaugurata a Palazzo Spini Feroni a Firenze, sede del Museo, la mostra dal titolo “Seta”, un omaggio alla creatività di Salvatore Ferragamo nel campo dei foulard e degli accessori in seta, realizzata dalla Fondazione Salvatore Ferragamo da una idea di Stefania Ricci, direttrice del Museo.
Queste preziose creazioni hanno conquistato il mondo a partire dagli ’70, quando Fulvia Ferragamo, la quarta dei sei figli dello stilista scomparsa nel 2018, capì che l’intuizione del padre era di “vestire la donna dai piedi alla testa”, dopo il primo foulard creato nel 1961, un’eccezione all’epoca per la casa di moda.
Visita alla mostra “Seta” e virtual tour
Passeggiata virtuale fra gli scaffali dell’archivio di Ferragamo
- scarpe storiche
- prodotti iconici
- opere d’arte
- documenti
Fino a scoprire l’interno dei contenitori sugli scaffali. Questa è l’irrinunciabile opportunità che il virtual tour dà ai visitatori virtuali attraverso strumenti tecnologici come immagini a 360° in alta risoluzione, info point, video e schede di approfondimento. Con una semplice connessione, quando e dove vuoi.