Il Crowdfunding in tutte le sue declinazioni è un argomento a noi molto caro. Abbiamo già dedicato vari articoli a questo tema per spiegare:
- cos’è il Crowdfunding
- come ci si orienta nella giungla delle piattaforme,
- in che modo si fa Crowdfunding per un progetto culturale sulla maggiore piattaforma al mondo, Kickstarter, esperienza che noi abbiamo fatto.
- la differenza con l’Equity Crowdfunding.
Adesso ci occupiamo di un interessante e originale modo di raccogliere fondi su una piattaforma online, quindi fare fundraising o Crowdfunding, che dir si voglia, nella quotidianità, per sostenere bar, ristoranti o locali dove si fa musica live in questo difficile periodo che stiamo vivendo di epidemia COVID19.
Peccato che questa idea non sia venuta in mente a qualche italiano, notoriamente:
Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori
Come sta scritto sulla facciata del Palazzo della Civiltà a Roma, nel Quartiere Eur.
L’ultima spiaggia per i locali con musica live
L’idea originale di utilizzare la piattaforma britannica Crowdfunder è venuta a pub, ristoranti e locali che fanno musica live a Londra, e con il COVID19 erano ormai in ginocchio! Questa per loro era l’ultima spiaggia, per ottenere un finanziamento partecipativo e come dice il proverbio:
chi ha tempo non aspetti tempo
a gennaio di quest’anno il famoso e storico ristorante londinese “The India Club” ha lanciato la campagna, raccogliendo fino ad oggi 45.000 sterline inglesi.
La manager ha dichiarato che ad aiutarli sono stati vecchi amici e nuovi amici virtuali e che hanno avuto:
“donazioni che vanno da cinque sterline a 2.000 sterline. Abbiamo avuto donazioni da clienti di vecchia data, fino ad amici virtuali dall’Australia che non hanno mai visitato il posto, ma ne hanno letto sul sito di crowdfunding e sono stati colpiti dalla storia. Credo che questo dimostri la gentilezza umana in questi tempi davvero difficili”.
L’aumento esponenziale delle campagne e dei progetti
Uno dei responsabili della piattaforma Crowdfunder ha dichiarato di essere colpito dall’eccezionale aumento di progetti e campagne dal marzo del 2020, da quando la pandemia di COVID19 ha colpito il Regno Unito.
Sono stati avviate circa 13.000 campagne, più del doppio rispetto al precedente periodo, infatti sono stati raccolti addirittura 46 milioni di sterline, un aumento del 229% rispetto al periodo precedente.
Un numero enorme di locali che non fanno più musica live
Sono tantissimi i locali nel Regno Unito che dal marzo 2020 non fanno più musica dal vivo e sulla piattaforma ci sono 266 locali che hanno avviato una campagna di raccolta fondi.
La funzione di questo particolare Crowdfunding è quella di mettere in contatto i donatori, in molti casi affezionati clienti dei locali, oppure potenziali nuovi clienti, con il locali: è anche un potente strumento di marketing!
Quando si uscirà da questo lungo, lunghissimo tunnel e finalmente si vedrà la luce, questi locali avranno molti più clienti di prima e ripartiranno con un maggiore slancio.
E in Italia cosa si sta facendo? E’ stato fatto qualcosa di simile?
Purtroppo poco e nulla, infatti solo a giugno dello scorso anno, un paio di circoli Arci di Milano, per scongiurare il rischio di chiudere dopo tanti anni di attività hanno lanciato una raccolta fondi. Mentre il Nidaba Theatre di via Gola, tempio della musica rock e blues live che, grazie al suo pubblico affezionato, in pochi giorni aveva raccolto oltre 13mila euro di donazioni, ma in modo tradizionale: pensate cosa avrebbero raccolto con una campagna ben studiata e organizzata, realizzata su una piattaforma di Crowdfunding!
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