Nella giungla delle piattaforme di crowdfunding
In un nostro precedente articolo abbiamo già spiegato cos’è il Crowdfunding e che ci sono ormai piattaforme per qualunque progetto o scopo abbiate, che siate promotori di una iniziativa o al contrario che siate sensibili ad un particolare tema sociale, culturale o ambientale e desiderosi di fare del bene.
E’ proprio questo scopo o obiettivo, alla base di tutte le piattaforme, sostanzialmente, come abbiamo scritto, si tratta di fare un colletta online per aiutare e raccogliere denaro, in alcuni casi anche milioni a fin di bene.
Questa colletta però è online, quindi più complicata, dal momento che in Italia l’alfabetizzazione digitale di base è “inadeguata”, come indicava il report Skills Outlook del maggio 2019, in base al quale:
Solo il 21% della popolazione tra i 16 e i 65 anni possiede un livello di alfabetizzazione digitale soddisfacente raggiungendo il livello 3 dell’apposito test PIAAC: il 36% è in grado di utilizzare internet in modo complesso e diversificato. Tali risultati proiettano l’Italia al livello più basso in assoluto di tutti i Paesi dell’OCSE anche se va osservato che solo Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia stanno crescendo in termini di competenze digitali: tutti gli altri Paesi hanno generalmente problemi.
E ce ne siamo tutti accorti nel corso della pandemia da Covid-19, infatti l’11 marzo 2020, in piena emergenza, l’Agenzia per l’Italia digitale lanciato una iniziativa a sostegno dell’alfabetizzazione digitale dei cittadini, con un documento che riassume e semplifica le prima parte delle Linee Guida sulle competenze digitali dal titolo “Competenze digitali per i cittadini: proposte operative“, rimasto però al momento fermo alla fase propositiva.
Come si esce dalla giungla?
Se questo non bastasse c’è una vera e propria giungla di piattaforme di foundraising, crowdfunding ed equity crowdfunding tutte allettanti e nella quale non è facile orientarsi.
Ecco perchè ci proponiamo di darti alcune dritte per trovare la tua strada.
Sì, ai capito bene, non la strada per uscire dalla giungla, ma proprio la tua, perchè sei tu il protagonista del crowdfunding o del fundraising con i tuoi interessi, i tuoi valori, le tue aspirazioni, i tuoi desideri, il tuo modo di vivere, le tue priorità e tanto altro che ti riguarda.
Sintetizzando, con una frase coniata in USA, la nazione dove il fundraising è nato:
Fundraising is not about money, it’s about people!
Il fundraising non riguarda il denaro, ma le persone!
Marketing e crowdfunding
Hai appena letto il titolo e ti stai chiedendo:
Cosa c’entra adesso il marketing con il crowdfunding? A me interessa realizzare il mio progetto o donare denaro per quella buona causa, cosa m’interessa il marketing? Spiegatemi quali piattaforme devo usare!
Rispondiamo, che prima di spiegarti quali piattaforme potresti usare ti dobbiamo dire che il marketing ti deve interessare e che ti riguarda molto da vicino, perché se hai un progetto, per quanto benefico per l’intera umanità, lo devi far conoscere e vendere, come un qualsiasi altro prodotto, quindi il marketing come vedi è fondamentale.
Se invece vuoi semplicemente donare, in qualche modo sei venuto a conoscenza di un progetto/prodotto quindi sei di fatto un potenziale cliente/consumatore e sei entrato, forse inconsapevolemente, nelle logiche del marketing.
Ti è chiaro adesso perchè parliamo di marketing anche nel campo del fundraising, crowdfunding e equity crowdfunding ? Il marketing ti deve sempre interessare e di fatto ti riguarda in ogni tua attività, hai mai pensato che quando fai una riunione di lavoro con clienti e/o colleghi stai vendendo la tua idea/prodotto/servizio?
Inbound Marketing e Crowdfunding
Hai letto il titolo e ti sembra uguale al precedente, invece la prima parte, che ormai dovresti avere già imparato a conoscere leggendo i nostri articoli, è Inbound marketing, e questo ribalta completamente la prospettiva!
Se devi presentare un progetto da finanziare con il crowdfunding, qualunque esso sia, devi fare un business plan, come per produrre e lanciare un nuovo prodotto sul mercato.
Devi fare anche una strategia, definire tattiche comunicative credibili ed impostare l’operatività una volta ottenuti i soldi: ricordi siamo nel campo delle buone azioni, quindi si deve realizzare ciò che si promette di fare con la massima serietà e trasparenza.
Non potendoti spiegare come si fa un business plan, per prima cosa ti consigliamo di definire il tuo target e come vedi anche questa è una parola tipica del marketing.
Il tuo target
In parole povere devi capire e stabilire a chi ti stai rivolgendo con il tuo progetto, te lo sei chiesto?
Chi è la persona che ti darà dei soldi per il tuo progetto? Quindi chi è il tuo “cliente” ovvero il consumatore del tuo “prodotto”?
E, come vedi siamo tornati al marketing!
A questo punto però cambia la prospettiva e quindi interviene l’Inbound marketing perchè, come abbiamo scritto sopra, il crowdfunding non focalizza la sua attenzione sul denaro o sul prodotto, ma sulle persone, quindi è qui che interviene l’Inbound marketing, che per definizione:
E’ una tecnica basata sul fatto che aiutare le persone a risolvere i loro problemi ti aiuta a vendere di più. L’approccio rispetto al marketing tradizionale è completamente ribaltato: il protagonista non sei più tu o il tuo prodotto o servizio, ma il tuo l’acquirente.
Questa è la definizione che trovi anche nella nostra home, ma ti spiego meglio come si applica al fundraising: il protagonista non è il prodotto o il servizio che tu stai proponendo/vendendo, ma è la persona che lo compra, con tutte le sue aspettative, desideri, necessità di fare del bene nei vari ambiti, ma soprattutto è una persona che ha dei problemi da risolvere.
Ti farò un esempio per farti capire ancora meglio e finalmente ti parliamo di una delle più diffuse piattaforme al mondo per il sociale: GoFundMe
La piattaforma di foundraising per il sociale GoFundMe
Si tratta ovviamente di una piattaforma nata negli USA nel 2010 e solo dal 2018 sbarcata in Italia ed è la maggiore piattaforma mondiale per la raccolta fondi, con oltre 5 miliardi di dollari e 50 milioni di donatori, non male vero?
Se hai aperto la versione della piattaforma italiana, avrai notato subito che è a marcata vocazione sociale, con immagini di persone disabili oppure in difficoltà, ma aiutate, confortate e sorridenti e i messaggi sono molto espliciti, come come quello nel titolo della prima “Campagna” (così si chiamano i progetti sulle piattaforme, con un termine tipico del marketing, che ci ricorda la “Campagna pubblicitaria” per un prodotto):
Dona un pasto a chi è in difficoltà. Sostieni con una donazione il Banco alimentare della Lombardia e partecipa anche tu alla “festa che verrà”.
Chi, con un po’ di cuore, non donerebbe con un contenuto, così?
Hai notato anche il primo contenuto che si trova in alto a destra, appena si apre la piattaforma?
E’ ancora più esplicito e ci fa capire come sia stato usato in modo assolutamente efficace l’Inbound Marketing, tecnica fondata sui buoni contenuti nel marketing digitale:
Raccogli fondi per ciò che ti sta a cuore
Vedi che si stanno rivolgendo proprio a te! Cosa ti sta a cuore? O chi ti sta a cuore? Tu e i tuoi problemi sono al centro della comunicazione e quindi cosa fai, non doni?
Se il tuo progetto rientra nelle finalità sociali, questa è la piattaforma che fa per te!