Quale è lo stato dell’Inbound Marketing nel 2016?

Novembre 2016, quale è lo stato dell’Inbound Marketing nel 2016? Questo mese non potevo esimermi dallo scrivere un articolo sullo stato dell’Inbound Marketing nel 2016.
Per cui ho deciso di analizzare alcuni dei dati emersi dal Keynote 2016 di HubSpot Inc. (gli inventori dell’Inbound Marketing).

 

Gli inventori dell’Inbound Marketing

E’ bello iniziare dai primi concetti ideati dai 2 fondatori: Brian Halligan, attuale CEO, e da Dharmesh Shah, attuale CTO, ovvero sfruttare la rete web per trasformare in clienti dei completi estranei.

Questa è la forza dell’Inbound Marketing, questa è la forza del movimento che in 10 anni li ha portati ad essere presenti nei sei continenti creando un gruppo multinazionale con più di 21.000 clienti in oltre 90 paesi, con 3.400 agenzie partner e con 19.000 Marketer che nel 2016 si sono ritrovati a Boston per condividere idee e novità.

Ma questo non è uno spot ma una breve analisi sulle informazioni rilasciate in questa importante convention ed i dati di cui sopra servono solo ad avvalorare quello che vi sto scrivendo.

 

La ricerca

Premetto che vista l’internazionalità dell’interlocutore ed il campione di aziende clienti possiamo tranquillamente affermare che tale filosofia può essere applicata a qualsiasi tipologia di azienda: dalle PMI alle grosse Multinazionali; vi faccio notare inoltre circa il 50% del campione non arriva al milione di fatturato ed opera sia nel mercato B2B che nel B2C.

La più grossa preoccupazione dei responsabili Marketing e/o imprenditori nel 2016 è convertire i contatti in clienti, seguita dall’aumento di traffico sul proprio sito e dall’incremento del fatturato derivante dai clienti già esistenti.

Altro dato interessante è l’approccio al Social Selling che viene effettuato già del 28% delle imprese oggetto del campione e che è considerata la priorità per il 2017. La tua lo sta facendo?

Dall’analisi emerge anche che i rappresentanti/venditori sono in difficoltà, molto più che nel 2015, nell’individuare nuovi contatti soprattutto quando l’interlocutore non conosce l’azienda e/o i prodotti che gli sta proponendo.

E’ proprio nella prima fase del funnel che le attività Inbound portano il massimo valore.

Il miglior modo per aiutare i vostri venditori è quello di educare la vostra audience.

 

Marketing o vendite?

Una delle voci più critiche all’interno di ogni azienda è l’allineamento fra Marketing e Vendite. I due dipartimenti che spesso lavorano per comparti stagni devono essere allineati al fine di creare una macchina di vendita perfettamente funzionante ed efficace.

L’allineamento fra marketing e forza vendita fa parte integrante della strategia Inbound e permette tassi di miglioramento notevoli sia nella chiusura dei contratti sia nel fare del proprio cliente un “advocate” ovvero un promotore per la vostra azienda/prodotto/servizio.

Questo allineamento nascerà in maniera “naturale” se la vostra forza vendita sa fare il suo lavoro, e su questo non dubito, perché nel momento in cui attiverete attività di Inbound Marketing incomincerete a passare ai venditori contatti qualificati e pregiati per cui semplificherete notevolmente il lavoro della vostra forza vendita ed aumenterete la percentuale dei contatti (lead) convertiti in clienti.

Allo stesso tempo il feedback che la vostra forza vendita riuscirà a passare al marketing sarà determinante per costruire la fase “advocacy” che deve essere la vostra ambizione perché tutti i nuovi contatti generati da un cliente contento sono a costo zero e vi permetteranno una redditività e fatturati crescenti ma questo e tanti altri interessanti dati … li vedremo la prossima volta a meno che non vogliate interpellarci prima e per questo vi invito a compilare il nostro form contatti.

Buone vendite a tutti!!