Il Convegno sul gelso dal titolo “Il gelso tra memoria, storia e tutela” si è tenuto il 25 maggio scorso, nella splendida cornice di Villa Caprile (Pesaro), dove ha sede l’Istituto d’Istruzione Superiore “Antonio Cecchi”.

Noi di YourBoost srl abbiamo contribuito alla realizzazione di questo evento e la nostra amministratrice, Cristina Ravara Montebelli, ha tenuto una relazione.

Riteniamo quindi che sia questa una buona occasione per fare un bilancio, cosa che pochi fanno, perché si predilige la pubblicità alla rendicontazione di un evento.

In considerazione del fatto che il marketing culturale è uno dei nostri punti di forza e che siamo stati anche Social Media Partner questa iniziativa applicando le tecniche dell’Inbound Marketing, riteniamo si debba “dar conto” di quanto accaduto.

Convegno sul gelso

Il Convegno sul gelso: finalità, partner e contesto

Come diceva Plinio al tempo dei romani:

Il gelso è il più saggio degli alberi

Il “sapientissimum arborum” è oggi quasi introvabile e quei pochi che sono rimasti, in gran parte ultra centenari, vengono tagliati perchè “le more sporcano” oppure perchè sono troppo grandi, insomma perchè non servono più, eppure sono serviti per secoli e secoli, dal tempo dei romani appunto per le more e dal Medioevo per produrre il filato più prezioso: la seta.

Questo è il motivo per cui ci è sembrato importante proporre un Convegno sul gelso tra memoria, storia e soprattutto tutela, nell’anno di Pesaro 2024 Capitale italiana della Cultura, proprio a Villa Caprile sede dell’Istituto Agrario e nelle giornate dell’importante rassegna Agrishow 2024, giunta alla sua XX edizione.

Abbiamo anche potuto vantare fra i partner il più importante in questo settore, il CREA-AA Laboratorio di gelsibachicoltura di Padova, baluardo in Europa per la tutela di gelsi e bachi da seta, che ci ha permesso d’inserire a pieno titolo il Convegno nell’ambito del Progetto internazionale Aracne, di cui è capofila e di avere una relazione della sua responsabile, Dott.ssa Silvia Cappellozza.

Gli intervenuti e il programma del Convegno sul gelso

Questo Convegno sul gelso non ha però richiamato il pubblico che meritava, pur essendo stato promosso sui Social Media, soprattutto attraverso la nostra pagina Seta, silk, serico.

E’ mancata purtroppo la promozione istituzionale da parte di Pesaro Città italiana della Cultura e dell’Amministrazione comunale, concentrata su molti altri eventi e in piena tornata elettorale.

L’Assessore alla Sostenibilità, Mariarosa Conti, pur essendo intervenuta, non ha potuto neppure portare i saluti dell’Amministrazione, a causa del “silenzio elettorale”.

I saluti li ha invece portati la Vice-Preside dell’Istituto Agrario Cecchi, Chiara Fiorucci, che ha ospitato tutti gli intervenuti con grande disponibilità e collaborazione, sottolineando l’importanza di questo momento di riflessione, su un tema così sentito come quello della sostenibilità ambientale.

Convegno sul gelso

Questo è stato il programma degli interventi, moderato da Andrea Fazi, Educatore ambientale e guida naturalistica:

  • Olessia Tambotseva e di Romina Tassinari (Progetto Longevità attica) “Il ruolo del gelso nel progetto Longevità attiva”
  • Franca Gambini (Accademia Agraria di Pesaro) “Il ruolo dell’Accademia Agraria di Pesaro nell’industria della seta”
  • Cristina Ravara Montebelli (Storica della seta e della gelsibachicoltura), “Filande a Pesaro fra Ottocento e Novecento”
  • Silvia Cappellozza (CREA-AA Laboratorio di gelsibachicoltura di Padova), “La Stazione Bacologica di Padova e il progetto Aracne”
  • Roberta Martufi (architetto) “Il gelso nel paesaggio”.

Memoria e storia nelle relazioni al Convegno sul gelso

Nel primo intervento a cura di Olessia Tambotseva e di Romina Tassinari, le relatrici hanno presentato il loro progetto “Longevità attiva” realizzato con le anziane di una struttura nel pesarese.

Hanno spiegato il ruolo di un grande albero di gelso presente nella struttura, che ha permesso alle donne anziane di recuperare memorie dell’allevamento del baco da seta, di realizzare con la seta dei tessuti mostrati al Convegno da alcune di loro e di creare dei cosiddetti “farfalibri”, sui quali le donne hanno scritto loro pensieri.

Franca Gambini ha parlato del ruolo dell’Accademia Agraria di Pesaro nell’industria della seta, illustrando l’importante istituzione fondata nel 1828, che aveva sede proprio a Villa Caprile e citando vari brani tratti dell’organo a stampa ufficiale dell’istituzione le “Esercitazioni dell’Accademia agraria in Pesaro”.

Cristina Ravara Montebelli ha poi esposto la storia di alcune filande della città di Pesaro dell’Ottocento, sintetizzando alcuni temi presenti nel suo recente libro “Vie di seta pesaresi. Guida alle filande di Pesaro” (Quaderni Pesaresi, 14 Melchiorri editore).

La storia e il futuro della seta italiana

Silvia Cappellozza ha invece parlato della Stazione Bacologica di Padova, sia dal punto di vista storico che attuale come centro di ricerca preposto alla tutela delle oltre 200 specie di bachi da seta in essa conservati e di varie tipologie di gelso.

Il rilancio dell’allevamento di baco da seta in Italia è un’altra delle finalità del centro di ricerca, l’unico ormai rimasto in Europa dopo la chiusura di quello francese: rilancio significa anche la possibilità di produrre filato serico italiano, che ormai non si produce più da anni.

Ha successivamente descritto le finalità del progetto Aracne, che coinvolge gli Istituti di agraria nel censimento dei gelsi e i Licei nelle ricerche storiche sulla seta nelle varie città.

La tornata di relazioni si è infine chiusa con la relazione dell’architetto paesaggista Roberta Martufi, che ha fatto una panoramica storica della presenza del gelso nel paesaggio, partendo dal mito di Piramo e Tisbe con il quale i romani spiegavano il cambiamento di colore delle more di gelso da bianche a rosse, fino all’epoca moderna.

La giornata si è conclusa con una visita, con la competente guida dell’architetto Martufi, agli splendidi giardini di Villa Caprile.

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